A cura di Alessia Di Clemente
Il progetto R.O.O.T.S. Riscoprire Origini Orizzonti Tradizioni Storie è stato ideato dai Servizi Educativi della Fondazione Malvina Menegaz per le Arti e le Culture appositamente per il bando 2011/2012 de Le Chiavi del Sorriso, in occasione della mostra “Radici. Memoria, identità e cambiamento nell’arte di oggi”, a cura di Eugenio Viola, in programma a Castelbasso (TE) nel corso dell’estate 2012. La mostra “Radici” ha portato nel borgo medievale della provincia di Teramo, le opere di 11 artisti di provenienza internazionale (Marina Abramovic, Jota Castro, Sam Durant, Regina José Galindo, Carlos Garaicoa, Alfredo Jaar, Mariangela Levita, Moataz Nasr, Giulia Piscitelli, Bert Rodriguez, Santiago Sierra) col fine di indagare, in questo particolare contesto espositivo, l’attaccamento e lo sradicamento dal territorio, l’erosione dell’eredità e alle volte il conseguente isolamento culturale, il senso della storia e la ricchezza della cultura.
Il Progetto R.O.O.T.S. ha affiancato la mostra “Radici” con una serie di interventi didattici che ha avuto inizio nel mese di giugno 2012 con il coinvolgimento degli ospiti dell’Istituto Castorani di Giulianova (TE), 7 ragazzi di età compresa tra i 12 e i 16 anni di età.
In tal senso è risultato determinante il partenariato con il Comune di Giulianova, il quale ha svolto funzione di mediatore e facilitatore per la partecipazione al progetto dell’Istituto Castorani e dei suoi ospiti. L’istituto Castorani svolge un servizio di “accoglienza e presa in carico psico-socio-educativa” di minorenni per i quali si è reso necessario l’allontanamento dal nucleo familiare di appartenenza, in alcuni casi famiglie di emigranti, ragazzi s-radicati dal proprio naturale contesto, alla ricerca di validi strumenti per inserirsi serenamente in una nuova condizione di vita. Giovani per i quali una riflessione sull’identità, sulle proprie radici e sui cambiamenti a cui la vita sottopone gli esseri umani assume un grande valore e mette in gioco esperienze di vita personali ed intense emozioni.
Il percorso educativo ideato è stato preventivamente presentato ai responsabili dell’Istituto Castorani e agli educatori che si prendono cura degli ospiti e da questi vagliato per essere modellato ai reali bisogni del gruppo dei partecipanti. Il confronto con l’équipe di professionisti che conoscono e seguono quotidianamente i giovani ospiti ha avuto l’effetto di orientare il percorso su tematiche meno biografiche rispetto al progetto originario, nella tutela delle sensibilità e delle storie di ognuno dei ragazzi. Le indicazioni fornite dagli operatori sociali e psicologi della comunità hanno spinto in modo particolare il progetto verso strategie educative di conoscenza e di sviluppo delle potenzialità espressive e comunicative dell’arte, dando spazio ad una formazione specifica sui linguaggi del contemporaneo. Il progetto è stato accolto dai partecipanti come un’opportunità di vivere ogni incontro, dentro o fuori l’istituto, come un premio, un regalo speciale ed esclusivo, un’occasione formativa unica che rimarrà tra i loro ricordi più belli e significativi.
Negli incontri didattici, condotti dalla Dott.ssa Alessia Di Clemente, responsabile dei Servizi Educativi della Fondazione Menegaz, e tenuti con i ragazzi negli spazi a loro familiari dell’Istituto Castorani, il tempo è stato scandito da due momenti educativi fondamentali: l’incontro con l’opera d’arte (attraverso proiezioni video e riproduzioni), un modo privilegiato per conoscere modalità di espressione e, in particolar modo, per sviluppare nei ragazzi, attraverso un approccio interattivo, capacità critica e di osservazione, e una seconda fase di rielaborazione attraverso l’esperienza diretta del laboratorio, per fare dell’esperienza educativa un momento di crescita effettiva. In questi primi appuntamenti si sono poste le basi sui linguaggi dell’arte contemporanea, sull’uso del colore come modalità espressiva e sulle sue possibili variazioni. Propedeutico è stato anche l’appuntamento che si è svolto a Castelbasso di fronte alle opere di Carla Accardi, in mostra per la sua personale al Palazzo Clemente, durante il quale i giovani hanno potuto incontrare le opere dell’artista dal vivo e sperimentare l’arte astratta e la teoria del colore nel laboratorio appositamente progettato.
In un ulteriore appuntamento tenuto a Castelbasso, ai ragazzi è stata data la possibilità di conoscere Mariangela Levita, artista che ha realizzato per la mostra Radici il lavoro site specific Powerful-Definition. I partecipanti hanno potuto scoprirne la poetica e le scelte artistiche e, guidati dalla sua esperienza, hanno realizzato l’installazione d’arte del progetto, un lavoro collettivo che è stato collocato nel corso di tutta la manifestazione Castelbasso 2012 di fronte al Palazzo De Santis, sede del percorso espositivo della mostra Radici. In tal senso è stato di grande importanza il partenariato con il Comune di Castellalto che ha messo a disposizione gli spazi pubblici per l’allestimento e la permanenza dell’opera da fine giugno fino al mese di settembre.
L’opera/installazione realizzata dai ragazzi racconta le diverse identità che vi hanno preso parte e la storia di ognuno, diverso nel suo percorso di vita ma con il medesimo desiderio di crescere, senza dimenticare le proprie origini e poter guardare in questo modo al futuro.
Con questo progetto si è realizzata un’esperienza formativa unica in cui ognuno ha trovato lo spazio per esprimere se stesso all’interno di un lavoro di gruppo che metaforicamente è già collettività. L’istallazione e il percorso formativo hanno posto i ragazzi in relazione diretta con l’arte viva e la poetica di un grande artista e li hanno resi protagonisti di un’iniziativa di sensibilizzazione sociale che ha agito su vasta scala.
Infatti il processo educativo messo in atto prima con i ragazzi dell’Istituto Castorani è proseguito nei mesi estivi, quando l’opera installata a Castelbasso, è stata vista dai visitatori sopraggiunti a Castelbasso in occasione delle mostre “Carla Accardi” e “Radici”.
Nell’ultima fase del progetto, con l’inizio dell’anno scolastico 2012/2013, si è passati all’ultima fase in programma con il coinvolgimento delle scuole del territorio. Agli istituti secondari di primo e secondo grado della Provincia di Teramo, a partire dal mese di ottobre 2012, è stata data la possibilità di fare richiesta direttamente alla Fondazione Menegaz per ospitare nei locali scolastici l’istallazione d’arte nata dal progetto.
Fondamentale in tal senso è stata la mediazione dell’Ufficio scolastico della Provincia di Teramo che ha sostenuto la Fondazione nel coinvolgimento degli istituti secondari del territorio.
Il calendario di permanenza dell’opera nelle scuole aderenti è stato il seguente:
- dal 1 all’8 ottobre: Scuola secondaria di primo grado di Canzano;
- dall’8 al 15 ottobre: Scuola secondaria di primo grado di Castellalto;
- dal 15 al 22 ottobre: Scuola secondaria di primo grado di Castelnuovo;
- dal 22 al 29 ottobre: Scuola secondaria di primo grado di Giulianova.
Alle scuole aderenti, oltre all’allestimento dell’opera presso l’istituto, è stata fornita in sede anche una formazione specifica relativa al progetto che ha coinvolto parte del corpo docente. In questo modo l’esperienza, tutt’altro che conclusa, è stata riproposta agli studenti delle scuole aderenti tramite la mediazione dei docenti. L’opera realizzata dai ragazzi del Castorani è stata in questo modo conosciuta e sperimentata da molti giovani fungendo anche per loro quale occasione di crescita personale e civile.
I PARTNER
- Istituto “Castorani” di Giulianova – la direzione e lo staff del Castorani hanno supervisionato l’iniziativa nella tutela degli ospiti dell’istituto, destinatari primi del progetto;
- Comune Giulianova – ha svolto il ruolo di mediatore e facilitatore tra la Fondazione Malvina Menegaz e l’Istituto Castorani;
- APT Teramo – ha svolto il ruolo di comunicazione e mediazione tra la Fondazione Malvina Menegaz e gli istituti scolastici della Provincia per ospitare l’opera del progetto;
- Comune Castellalto – ha messo a disposizione gli spazi per l’allestimento e la permanenza dell’opera a Castelbasso da giugno a settembre 2012;
- Circolo Didattico Castellalto (Plesso Canzano, plesso Castellalto, plesso Castelnuovo) – le scuole secondarie di primo grado del Circolo didattico di Castellalto hanno ospitato l’opera R.O.O.T.S., avviando delle iniziative didattiche sulle tematiche del progetto;
- Scuola Pagliaccetti di Giulianova – L’Istituto, frequentato dai ragazzi partecipanti, ha ospitato l’opera R.O.O.T.S. avviando delle iniziative didattiche sulle tematiche del progetto.