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Letteratura 2016

Luigi Accattoli

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30 luglio 2016
ore 21.30

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Le strane parole che il Papa usa e inventa sono solo errori linguistici di un papa straniero? O veicolano anche esse un progetto di riforma profondo? Le provocazioni che Papa Francesco lancia uscendo dalla lingua codificata della tradizione papale cosa e chi vogliono scuotere? Se in una comunicazione il medium è il messaggio (MCLuhan) e nel tipo di messaggio del Vangelo questo vale ancora di più, lo stile di Papa Francesco che cosa intende dire al mondo e alla Chiesa? Parole nuove per annunciare la buona novella sono forse un modo antico per guardare avanti?
A queste e altre domande, anche da parte del pubblico, ha risposto il famoso vaticanista Luigi Accattoli, autore di un recente libro che raccoglie le uscite più singolari del Papa venuto dalla fine del mondo. Co-protagonista dell’incontro è stata anche la teologa Selene Zorzi.
E’ una serata sotto le stelle per riflettere, meditare e anche sorridere con un magistero poco “ordinario”, certamente inedito e sempre sorprendente.

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Didattica 2016

GIORGIO MORANDI – NATURA VIVA

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Tutti i martedì dal 26 luglio al 6 settembre ore 18

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FAMIGLIE E RAGAZZI

Nature morte con fiori, bottiglie ed oggetti quotidiani ci aiuteranno a scoprire uno dei più grandi artisti del Novecento: Giorgio Morandi. oli, acquerelli e disegni che ci faranno vedere le “cose” di tutti i giorni con un occhio diverso! Osserveremo, curioseremo, ci muoveremo nella mostra attraverso alcune attività e poi… anche noi realizzeremo un’ “opera” ispirata alle composizioni floreali dell’artista. Colori ed elementi naturali diverranno mezzi creativi per l’elaborazione di una natura “viva” sul foglio, “viva” perchè il risultato finale sembrerà fuoriuscire dalla superficie! E non è finita! Immagineremo com’era La casa di Morandi componendo un’installazione collettiva dedicata al “pittore delle bottiglie”.

Tutti i martedì dal 26 luglio al 6 settembre ore 18.00 – Palazzo De Sanctis.
Attività su prenotazione per bambini dai 5 agli 11 anni. Ingresso 5€
All’accompagnatore, se presente, è richiesto il biglietto d’ingresso

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Didattica 2016

INSIEME AL MUSEO

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29 ottobre – 1° novembre 2016

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Abruzzo Open Day

Nell’ambito di Abruzzo Open Day, progetto di promozione turistica della regione Abruzzo, INSIEME AL MUSEO vuole essere un’occasione per vivere l’arte contemporanea in maniera differente e scoprire il borgo medievale di Castelbasso.

Il progetto è rivolto alle famiglie per far vivere loro un’esperienza ludico/didattica divertente e coinvolgente, credendo fortemente, come Munari, che «Conservare lo spirito dell’infanzia dentro di sé per tutta la vita, vuol dire conservare la curiosità di conoscere, il piacere di capire, la voglia di comunicare».

La Fondazione aprirà dunque i suoi spazi espositivi per far scoprire la propria collezione di arte contemporanea attraverso il gioco. Dopo aver osservato le opere di Festa, Turcato, Rotella ed in particolare “Rosa” di Mambor,  tutti i partecipanti daranno sfogo alla propria creatività nel laboratorio. Le attività si concluderanno con una passeggiata per Castelbasso, ripercorrendo la storia, ma anche le storie, di questo incantevole borgo.

Info e prenotazioni: 0861.508000 – info@fondazionemenegaz.it

SCUOLA DELL’INFANZIA
Sperimentare tecniche e modalità espressive di vario tipo.
Rafforzare la fiducia nelle proprie capacità espressive e sviluppare la creatività.
Saper osservare per affinare le capacità percettive ed espressive.
Riconoscere i colori e vedere quali sono quelli predominanti.
Ascoltare e comprendere le storie ispirate alle opere d’arte trattate.
Invenzione di rime, filastrocche e poesie, legate ad elementi reali e fantastici evidenziati nelle opere d’arte.
Esprimere con il disegno sensazioni, emozioni e stati d’animo.
Discriminare contesti reali da contesti fantastici.
Apprendere ad interagire con gli altri per giungere progressivamente allo scambio, alla reciprocità, al dialogo.

SCUOLA PRIMARIA
Individuare in un’opera d’arte, in modo elementare, gli elementi essenziali della forma e del linguaggio, per comprenderne il messaggio.
Elaborare creativamente produzioni personali e autentiche per esprimere sensazioni ed emozioni.
Rappresentare e comunicare la realtà percepita.
Sperimentare strumenti e tecniche diverse.
Usare liberamente e/o su richiesta gli elementi del linguaggio visivo.
Comunicare il proprio vissuto con tecniche diverse.
Riconosce nella realtà le relazioni spaziali.
Leggere globalmente le immagini attribuendovi un significato.
Usare creativamente e in modo appropriato il colore.
Narrare in modo semplice le conoscenze acquisite.

SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO
Guardare e osservare con consapevolezza un’immagine e gli oggetti presenti nell’ambiente descrivendo gli elementi formali.
Riconoscere gli elementi tecnici del linguaggio visuale individuando il loro significato espressivo.
Utilizzare strumenti e regole per produrre immagini grafiche, pittoriche, plastiche tridimensionali, attraverso processi di manipolazione, rielaborazione e associazione di codici, di tecniche e materiali diversi tra loro.
Inventare e produrre messaggi visivi con l’uso di tecniche e materiali diversi.
Leggere e interpretare i contenuti di messaggi visivi rapportandoli ai contesti in cui sono stati prodotti.

SCUOLA SECONDARIA DI II GRADO
Conoscere gli elementi fondamentali per la lettura/ascolto di un’opera d’arte.
Osservare le opere portando alla riflessione sul mondo reale.
Sviluppare una capacità analitica e critica verso il mondo delle immagini.
Leggere i messaggi visivi in modo interdisciplinare come “chiave di lettura” della realtà.
Sviluppare e potenziare le capacità di esprimersi e comunicare in modo creativo e personale.
Consapevolezza dell’importanza dell’espressione creativa di idee, esperienze ed emozioni.
Progettare l’elaborato finale del laboratorio applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visuale.
Rielaborare creativamente materiali di uso comune.
Leggere i significati e i valori estetici, storici e sociali dell’opera d’arte.

Per informazioni: tel. 0861.508000 – info@fondazionemenegaz.it

Le attività didattiche sono ideate e calibrate sulla base dell’età dei partecipanti e rispettano gli obiettivi specifici di ciascuna fascia di età.
I bambini e i ragazzi vivranno esperienze e sensazioni legate alle forme, ai colori, ai materiali, alle tecniche e alle storie delle opere. Tutti saranno guidati attraverso una didattica museale che implica il divertimento e la creatività.

L’ attività si suddivide in due parti: visita attiva in mostra e laboratorio, per una durata di complessiva di 2 ore e si svolgono su prenotazione dal lunedì al sabato mattina.
Si possono accogliere contemporaneamente fino a 2 gruppi classe (max 25 studenti ogni gruppo).
Il contributo economico per la visita guidata alla mostra e per il laboratorio è di 5 euro a studente, con possibilità di agevolazioni a seconda del numero dei partecipanti.
È possibile associare alla mostra, nel corso dello stesso appuntamento, una passeggiata guidata al borgo di Castelbasso, con il contributo di 1,00 euro a studente.

Informazioni e prenotazioni al numero 0861 50 80 00 (dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 13:00, il martedì, mercoledì e giovedì anche dalle 14.00 alle 18.00 ) e info@fondazionemenegaz.it.

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Didattica 2016

GIOCARE AL MUSEO? SI PUÒ!

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9 ottobre 2016, dalle 15.00 alle 18.00

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Giornata Nazionale delle Famiglie al Museo

I Servizi Educativi della Fondazione Malvina Menegaz partecipano alla Giornata Nazionale delle Famiglie al museo consapevoli di come l’arte sia importante per lo sviluppo creativo, sociale, cognitivo e multisensoriale del bambino. Alla base di ogni laboratorio ideato in questi anni c’è una didattica attiva.
La presenza delle famiglie che accompagnano i bambini al museo e partecipano con loro alle attività è importantissima perché, come dice il Piccolo Principe, «tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)» quindi questa giornata sarà dedicata a grandi e piccini e a tutti coloro che vogliono tornare un po’ bambini.
L’attività si divide in tre fasi:
1. Conoscere
2. Fare
3. Giocare
La prima fase si svolge all’interno di Palazzo Clemente, qui osserveremo con una guida esperta, le opere della collezione Malvina Menegaz andando ad analizzare più attentamente l’opera che sarà il filo conduttore di tutta la giornata: Rosa di Renato Mambor. Si tratta di un lavoro realizzato nella prima metà degli anni ‘70 in cui è presente un chiaro riferimento ai rebus e l’elaborazione delle figure è realizzata con l’utilizzo di timbri, rulli e stencil. Esamineremo dunque il percorso artistico di uno dei maggiori esponenti della cosiddetta Scuola Romana di piazza del Popolo.
La seconda e terza fase avranno come location il suggestivo palazzo De Sanctis. Qui i bambini e le famiglie daranno sfogo alla creatività e all’immaginazione e alla fine di una “gara” divertente e stimolante i vincitori porteranno a casa dei gadgets personalizzati della Fondazione.

In occasione di questa giornata speciale, verranno proiettati anche due episodi di “L’Arte con Mati’ e Dada’” dedicati a Kandinsky e Matisse.

E che ne dite di gustare al museo anche una buona merenda???
E sì! Ad aspettarvi non troverete solo opere d’arte ma anche degli ottimi panini farciti con prodotti genuini del nostro territorio.

Attività per bambini dai 5 ai 12 anni.
Ingresso alla mostra con visita, attività e merenda: 10€
Prenotazioni e informazioni al n° 0861.508000 – info@fondazionemenegaz.it

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Didattica 2016

VINCENZO AGNETTI – IO, GATTO, GUFO, PIPISTRELLO

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Tutti i mercoledì dal 27 luglio al 7 settembre ore 18.00

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FAMIGLIE E RAGAZZI

Parole e immagini che ci condurranno nel mondo concettuale di Vincenzo Agnetti. Osserveremo, ci stupiremo, faremo alcune attività tra i lavori del maestro e poi ci metteremo all’opera! Partiremo dalla poesia di Agnetti che ha come incipitIo, Gatto, Gufo e Pipistrello, testo che accompagnò l’esposizione della sua serie di photo-graffie, presenti anche in mostra, consistenti in carte fotografiche graffiate fino ad ottenere un’immagine. E poi… anche noi “graffieremo” la nostra opera! I bambini daranno vita ad un risultato simile alle immagini in bianco e nero prodotte da Agnetti attraverso il “graffito” su un cartoncino!

Tutti i mercoledì dal 27 luglio al 7 settembre ore 18.00 – Palazzo De Sanctis.

Attività su prenotazione per bambini dai 5 agli 11 anni. Presenza di un accompagnatore facoltativa.

Ingresso € 5 (all’ eventuale accompagnatore è richiesto il biglietto d’ingresso)

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Didattica 2016

OPERA APERTA

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Tutti i giovedì e venerdì dal 26 luglio al 7 settembre
ore 21.30

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VISITATORI

Partendo da un maestro come Giorgio Morandi (1890 – 1964) e dal concetto di differenza e ripetizione ribadito dall’omonimo saggio di Gilles Deleuze (1968), la mostra arriva all’originale interpretazione di un’altra figura fondamentale, Vincenzo Agnetti (1926 – 1981). Attraverso questo accostamento inedito il progetto, intitolato “GIORGIO MORANDI – VINCENZO AGNETTI: differenza e ripetizione”, vuole illustrare, attraverso un display espositivo eccentrico, la produzione di due artisti secondo una prospettiva concettuale eterodossa.

Dagli anni Cinquanta, proprio attraverso le serie, Giorgio Morandi abbandona l’idea di capolavoro. L’artista persegue pragmaticamente, all’interno della pittura e di un genere storico come la natura morta, la morte dell’aura, perché non crede più che il reale, molteplice e discontinuo, soggetto alla posizione relativa dell’osservatore e alle scelte arbitrarie del pittore, possa ancora essere rappresentato con un atto emblematico e unitario.Lavorando attraverso le serie Morandi varia la composizione degli oggetti, le proporzioni della tela, il punto di vista dello spettatore, l’inquadratura come campo delimitante. Proprio con questo sistema di variabili, con tutte le possibilità e le contraddizioni che esso contiene, Morandi pensa di poter esprimere la sua ricerca ossessiva di una bellezza assoluta.

Di differente timbro ma fedele ad una linea analitica rigorosa e poetica si sviluppa il precipitato linguistico di Vincenzo Agnetti. L’opera d’arte non può consistere se non nella funzione di traccia di pensiero, se non nel suo essere pura apertura al pensare stesso. Il rapporto tra parola e immagine si riconduce a un legame in chiave epistemologica tra filosofia e matematica. Per questo l’artista sceglie il linguaggio verbale come veicolo principale e a un tempo come oggetto di analisi, perché il linguaggio è il tramite più diretto della comunicazione del pensiero, ma anche il più ambiguo. La rappresentazione viene ricondotta all’astrazione, quella cioè di un universo descritto attraverso l’oggettività e la purezza di dati numerici.

La mostra a Castelbasso si articola fra opere su tela, acquerelli, disegni e fotografie dei due maestri riguardanti tematiche loro connotative che si sviluppano come una sorta di teoria infinita per i diversi ambienti di Palazzo De Sanctis. Quella che si dipana è una linea ideale che dimostra in maniera analitica la variazione dei moduli compositivi delle nature morte del primo e degli interventi sul linguaggio dell’altro, secondo una indagine strutturale serrata e dallo estremo rigore concettuale.

Giorgio Morandi
Giorgio Morandi nasce il 20 luglio 1890 a Bologna. Dimostra una precoce predisposizione artistica e nel 1907 all’Accademia di Belle Arti della sua città dove entra in contatto con Osvaldo Licini e Severo Pozzati, suoi compagni di corso. Morandi forma il suo linguaggio interessandosi ad artisti d’oltralpe come Cézanne, Henri Rousseau, Picasso e André Derain ma anche ai grandi della tradizione italiana: nel 1910, durante un viaggio a Firenze, ha l’occasione di ammirare le opere di maestri come Giotto, Masaccio e Paolo Uccello. Morandi accosta la sua sensibilità artistica anche alle tecniche incisorie dal 1912, quando realizza la sua prima acquaforte. A Grizzana, luogo di vacanza scelto dalla famiglia nel 1913, il giovane artista inizia a dipingere i suoi Paesaggi. Durante il suo periodo vicino alla poetica futurista (1913-14) comincia l’attività espositiva con una mostra all’Hotel Baglioni di Bologna (1914). Ben presto però se ne discosta, rimanendo invece affascinato da Giorgio de Chirico e Carlo Carrà: le sue prove metafisiche, circa una decina, risalgono al 1918-19 e sottolineano l’importanza della sua figura per il movimento. Seppur entrato in contatto con la rivista “Valori Plastici” inizia un suo personale ductus, come dimostrano le diverse partecipazioni alla Biennale di Venezia (1928, 1930 e 1933), alla Quadriennale di Roma (1931, 1935) e a numerose altre esposizioni in Italia e all’estero ricevendo prestigiosi premi. Nel 1939 esplode il ‘caso Morandi’ a Roma, alla terza edizione della mostra romana dove è presente con una intera sala ma si classifica secondo. Dalla sua l’artista ha studiosi di valore, quali: Roberto Longhi, Cesare Brandi, Giulio Carlo Argan, Giuseppe Marchiori e Duilio Morosini. Le celeberrime bottiglie, i fiori e i paesaggi, sono tra i soggetti quotidiani prediletti dall’artista, raffigurati attraverso una tangibile intimità ed un costante equilibrio nella composizione e nei toni di colore. Per la sua fama oramai internazionale, nel 1948 gli viene conferito il Premio alla pittura alla biennale veneziana e lo stesso conferimento viene confermato dalla Biennale di San Paolo nel 1953 (incisione) e nel 1957. Giorgio Morandi muore nella sua Bologna il 18 giugno 1964.

Vincenzo Agnetti
Vincenzo Agnetti nasce a Milano nel 1926, città in cui frequenta la Scuola del Piccolo Teatro e dove si diploma all’Accademia di Brera. Esordisce a metà degli anni Cinquanta in ambito informale e si cimenta sin dagli esordi nella poesia. Nel 1959 collabora con Enrico Castellani, Piero Manzoni e Agostino Bonalumi alla rivista e al gruppo Azimuth. Nel 1962, e fino al 1967, si trasferisce in Argentina dove lavora nell’ambito dell’automazione elettronica. Al suo rientro tiene a Palazzo dei Diamanti di Ferrara la sua prima personale ma affianca sempre una intensa attività di saggista, scrittore e teorico (nel 1968 per Vanni Scheiwiller pubblica infatti Obsoleto, un romanzo sperimentale della collana Denarratori). Negli anni ’70 le sue ricerche divengono sempre più coerenti e, assieme a Manzoni, definisce i contorni di un concettualismo italiano che evade dal rigore tautologico e dall’aspetto asettico di molta produzione lui contemporanea. Il concettualismo di Agnetti, già nelle personali successive alla Galleria Blu di Milano (1970) e Francoise Lambert a Milano (1972), si orienta verso forme, immagini e contenuti più personali, di matrice pessimistica e esistenzialistica, attraverso una analisi antropologica del linguaggio e a tratti esprimendo sensazioni di alienazione, afasia e incomunicabilità, ad esempio nella serie di opere Sei Villaggi Differenti (1974) o nella sua Autotelefonata (1972).
Nel ’75 si trasferisce a New York, apre uno studio a Manhattan dove comincia a collaborare con il gallerista Ronald Feldman ma sempre nel ’75 espone il lavoro Gli eventi precipitano alla Galleria Sonnabend di Parigi.
Importanti mostre personali si succedono tra il 1979 e il 1980: dallo Studio Torelli di Ferrara all’Istituto Italiano di Cultura di New York; da La lettera perduta a Palazzo Grassi di Venezia a Franco Toselli di Milano; dal PAC Milano a Dopo le grandi manovre alla Pero Arte Contemporanea sempre nella città meneghina fino a O.P.E.N. alla Galleria Emilio Mazzoli di Modena. Nel 1981 presenta i suoi ultimi lavori, ossia le note photo-graffie alla Galleria Bruna Soletti di Milano. Agnetti muore a Milano il 1° Settembre del 1981.
Fra gli altri, hanno scritto di lui: Renato Barilli, Achille Bonito Oliva, Paolo Fossati, Daniela Palazzoli, Tommaso Trini e Giorgio Verzotti.

“L’opera che “suggerisce” si realizza ogni volta carica degli apporti emotivi ed immaginativi dell’interprete.”
Umberto Eco, Opera Aperta

“Questa è arte?” Molto spesso accade che le persone percepiscano il linguaggio dell’arte contemporanea come ostico e difficile da comprendere.
Prendendo in prestito il titolo del famoso libro di Umberto Eco, gli incontri “Opera aperta” vogliono invece avvicinare il pubblico, specializzato e non, all’arte contemporanea cercando di mediarne i contenuti senza banalizzarli. Attraverso letture, video e curiosità, i visitatori approcceranno in maniera attiva alle opere e agli artisti presenti in mostra, scoprendo così una ricchezza di contenuti e pensieri inaspettati.

Attività gratuita con il biglietto di ingresso alle mostre
Tutti i giovedì ore 21.30 visita guidata alla mostra Fondazione Malvina Menegaz. Storie e opere
Tutti i venerdì ore 21.30 visita guidata alla mostra Morandi e Agnetti. Differenza e ripetizione
Sabato e domenica visite guidate su richiesta

Info e prenotazioni
Tel 0861.508000 – info@fondazionemenegaz.it

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Didattica 2016

L’ARTE È FAVOLOSA!

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1° febbraio – 31 maggio 2016

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Attività e laboratori didattici

“L’Arte è favolosa!” è il nuovo progetto didattico per l’anno scolastico 2015/16, promosso e organizzato dai Servizi Educativi della Fondazione e ideato da Marina De Carolis e Lisa Falone, che, a partire da una selezione di opere d’arte contemporanea, intende mettere in evidenza il rapporto tra arte, favola e racconti popolari. Il progetto, attraverso delle specifiche attività studiate per i diversi pubblici, sottolinea come l’arte contemporanea possa essere “favolosa” e straordinaria sia per le tecniche e i materiali usati, sia per le storie sorprendenti a cui gli artisti si sono ispirati e di cui propongono una nuova rilettura.

Per tutta la durata del progetto saranno esposte le opere di: Lorenzo Aceto, Paola Angelini, Gabriele Arruzzo, Thomas Braida, Bruno Cerasi, Luca De Angelis, Franco Dellerba, Maria Crispal, Alessandro Fabbris, Matteo Fato, Nicola Gobbetto, Moira Franco, Paride Petrei, Moira Ricci, Diego Scursatone, Giuseppe Stampone, Andrea Tarli.

Le attività proposte sono rivolte principalmente ai bambini e ai ragazzi, ma il progetto vuole essere anche uno stimolo per gli adulti: in fondo come dice il Piccolo Principe “tutti i grandi sono stati bambini una volta (ma pochi di essi se ne ricordano)”.
Il progetto a cura di Marina De Carolis e Lisa Falone

Per informazioni: tel. 0861.508000 oppure info@fondazionemenegaz.it

PER GLI INSEGNANTI
Presentazione del progetto e dei laboratori: venerdì 22 gennaio, ore 17.00

PER LE SCUOLE
Percorsi educativi e laboratori appositamente ideati per gli studenti di ogni ordine e grado

PER FAMIGLIE
Visita guidata al percorso espositivo e laboratori

PER GRUPPI ORGANIZZATI
Eventi speciali riservati a gruppi organizzati con visita guidata alla mostra e al borgo medievale con cena a seguire

Informazioni
Tutte le attività sono su prenotazione, con orari e costi variabili.
Il percorso espositivo è aperto gratuitamente al pubblico dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 13.30, il martedì, mercoledì e venerdì anche dalle 15.00 alle 19.00.
Per ogni eventuale richiesta telefonare al n° 0861.508000 o mandare una e-mail a info@fondazionemenegaz.it